Come concordato durante l’incontro del 21 giugno 2022 tra i delegati dell’associazione #dallastessaparte e il consiglio dell’Ordine degli psicologi siciliani, il 5 settembre scorso abbiamo inviato la nostra proposta progettuale.
Questa è frutto di un lavoro di concertazione tra i colleghi promotori dell’incontro che esplicitano, ancora una volta, l’intento di dialogare con i referenti dell’Ordine sulle modalità di gestione dell’emergenza COVID e sulle sue conseguenze psico-sociali.
Conseguenze che già abbiamo ampiamente esplicitato e relazionato nel documento portato all’attenzione il 21 giugno, consegnato alla lettura e studio dei colleghi dell’Ordine, e pubblicato sui nostri social.
Purtroppo, fino ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta né dal Presidente né dai consiglieri.
Il silenzio assordante di coloro che hanno ricevuto il nostro mandato per promuovere la nostra categoria, rappresentarci politicamente e proteggerci nella prestazione dei nostri servizi continua ad alimentare una frattura, riguardo a credibilità e fiducia, che diventa sempre più insanabile.
Nonostante ciò, come associazione di categoria, crediamo fortemente che sia ancora possibile poterci esprimere in difesa dei valori che fondano noi tutti, come esseri umani e professionisti delle relazioni.
Per questo continueremo a lavorare, con o senza il sostegno istituzionale.
Di seguito riportiamo il testo della PEC da noi inviata lo scorso 2 novembre per sollecitare la risposta dell’OPRS.
Gentili Presidente e Consiglieri dell’Ordine Regionali degli Psicologi della Regione Siciliana,
a seguito della nostra proposta progettuale a Voi inviata in data 5 settembre 2022, avente come oggetto la programmazione e lo sviluppo di un ciclo di incontri volti ad avviare dentro l’Ordine una riflessione attiva sulle “Implicazioni psicosociali delle politiche sanitarie d’emergenza”, restiamo ancora in attesa di un Vostro riscontro.
Ci preme ricordare come la proposta progettuale sia nata a seguito di un lungo ed intenso incontro, avvenuto il 21 giugno 2022, tenuto presso la sede dell’Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia, con una delegazione di colleghi che si è fatta interprete di rappresentare a Codesto Ordine il malessere istituzionale e la lesione dei rapporti fiduciari con chi in questo momento ci rappresenta.
L’incontro, lo ricordiamo, è successivo a un lungo periodo di silenzio da parte degli Ordini in merito alle discriminazioni introdotte dal DL 44/21 e successivi aggiornamenti, e alle implicazioni per la nostra professione. L’associazione #dallastessaparte e il Coordinamento Nazionale Psicologi sono stati attenti testimoni di numerosi iscritti che, in questi mesi, ne hanno lamentato le gravi e drammatiche conseguenze.
Il silenzio dell’Ordine è stato interrotto, dobbiamo tristemente constatare, solo da comunicati ufficiali nei quali veniva ribadito l’impegno di tutti gli Ordini, incluso quello al quale scriviamo, nel far rispettare l’obbligo vaccinale, nella noncuranza dell’impatto che certe scelte hanno sulla vita di molti iscritti. Tale obbligo, per altro, riguarda un farmaco ancora in fase di sperimentazione, non testato per il contenimento della diffusione del virus all’interno della popolazione generale. Inoltre, esso introduce un criterio arbitrario per consentire l’esercizio di una professione per la quale si è in possesso di tutti i titoli previsti dalla legge (Laurea, Esame di Stato, Iscrizione all’Ordine). Tanti colleghi sono stati sospesi, e tanti altri hanno lavorato con la paura di poterlo diventare.
La nostra proposta progettuale è stata elaborata a seguito della dichiarazione di disponibilità da parte del Presente dell’Ordine ad avviare uno spazio di riflessione interno, in linea con il proprio mandato istituzionale.
L’Ordine deve proporsi, secondo la legge 3/18, come interlocutore importante e necessario che concorre con gli Enti e le Autorità locali e centrali “nello studio e nell’attuazione dei provvedimenti che possano interessare l’Ordine”. Lo spirito della legge era anche quello di avvicinare l’Ordine ai propri iscritti, ma ciò sembra non essere avvenuto proprio sulle questioni inerenti gli aspetti più fondanti la nostra professione (quale modello di salute si delinea con certe politiche? Quale tipo di comunità viene tratteggiata? Che tipo di professionisti possiamo ancora essere?).
Tali questioni sono state abbondantemente trattate all’interno dei due documenti, il primo redatto dall’Associazione #dallastessaparte, l’altro a firma del Coordinamento Nazionale Psicologi, consegnati proprio durante l’incontro dello scorso 21 giugno. Ricordiamo inoltre che il documento a firma #dallastessaparte è stato inviato per posta elettronica in data 27 giugno 2022.
Fino ad oggi, nonostante le dichiarazioni verbali di disponibilità al confronto, viene mantenuta la posizione ufficiale, ribadita a tutte le delegazioni di colleghi che sono state ricevute dai diversi Ordini Professionali, secondo la quale l’Ordine, in quanto Ente Sussidiario dello Stato, può solo rispettare e fare rispettare la legge, e che ad esso non spetta nessun altro tipo di adempimento.
Una risposta parziale che, come abbiamo più volte ribadito nel corso dell’incontro del 21 giugno, non tiene conto di tutte le altre importanti funzioni che la legge intesta agli Ordini Professionali Sanitari, e che li vede sia concorrenti nell’elaborazione dei provvedimenti che in dialogo costante con i propri iscritti.
Rimane così una profonda frattura tra l’Ordine e una parte dei suoi iscritti che, se ignorata ulteriormente, rischia di diventare insanabile.
Non basta un incontro per ritenere soddisfatto il necessario coinvolgimento degli iscritti rispetto alle questioni che li riguardano, né per ritenere soddisfatta la funzione di tutela di una parte che, proprio perché minoritaria, ha vissuto drammatiche discriminazioni. Queste, per altro, come ribadito nel corso del nostro incontro, sono questioni che riguardano tutti gli iscritti, sebbene le conseguenze gravino solo su alcuni.
Ricordiamo, ancora, che l’Ordine, essendo totalmente finanziato dagli iscritti, ha il dovere di rispondere davanti ad essi rispetto all’espletamento di tutte le specifiche funzioni attribuite dalla legge, e sul modo in cui sta interpretando il mandato sociale e professionale.
A tal fine, quindi, ribadiamo la necessità che l’Ordine:
- si faccia garante e assicuri “l’indipendenza, l’autonomia e la responsabilità delle professioni e dell’esercizio professionale, la qualità tecnico-professionale, la valorizzazione della funzione sociale, la salvaguardia dei diritti umani e dei princìpi etici dell’esercizio professionale indicati nei rispettivi codici deontologici, al fine di garantire la tutela della salute individuale e collettiva” (Legge 3/18);
- sia interlocutore attivo per i diritti di tutti gli iscritti, e non soltanto di una parte;
- dia seguito a ulteriori momenti di confronto con gli iscritti, così come anche indicato dalla nostra proposta progettuale.
Alleghiamo:
- documento redatto ad opera dell’Associazione #dallastessaparte;
- documento redatto dal Coordinamento Nazionale Psicologi;
- proposta progettuale redatta ad opera dell’Associazione #dallastessaparte.
Chiediamo altresì che ci venga confermato il ricevimento delle mail e dei documenti inviati (insieme al numero di protocollo), e che si possa avere un celere riscontro rispetto alla proposta progettuale inviata lo scorso 5 settembre.
Ancora fiduciosi di poter ristabilire un dialogo sereno, autentico e costruttivo, inviamo cordiali saluti.
Associazione DallaStessaParte